Descrizione
Artò (mt 634 s.l.m.) fu sede dell'omonimo comune fino al 1928 e comprendeva nel suo territorio la frazione di Centonara.
Di grande importanza è la Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Bernardino da Siena, edificata al termine del 1400 e finita come la vediamo oggi nei secoli successivi.
Ampia e capiente, la parrocchiale è in stile classico, con una grande navata ma con numerosi e ammirevoli altari dedicati.
Antistante vi è un piccolo piazzale, ottimo punto panoramico per godersi un angolo di lago. Lì è anche presente il monumento ai caduti delle frazioni di Artò e Centonara.
Nel centro di Artò, sulla piazzetta, troviamo un grande affresco cinquecentesco, attribuito al Bailetti, un discepolo di Gandenzio Ferrari di Valduggia, che raffigura la Madonna con il Bambino, tra i Santi Giulio, Rocco, Sebastiano e Stefano.
Il lavatoio pubblico è degno di nota, sia come manufatto che testimonia la vita di un tempo, sia perché inserito negli Itinerari Letterari del lago d'Orta e del Mottarone, un percorso che, attraverso le citazioni di autori celebri, crea un filo conduttore attorno a tutto il lago d'Orta.
In particolare una targa qui posta riporta un brano del romanzo Alpinisti ciabattoni, del 1888, dello scrittore vercellese Achille Giovanni Cagna, che ricorda come i protagonisti del libro "Passarono vicino alle fontane; un bell'arco di acqua viva precipitava gorgogliando nel troglo colmo, riboccando e travasando in cascatelle e stillicidi argentei; in terra un guazzo viscido, che fra gli interstizi dei ciottoli lucenti rispecchiava il cielo.
Gaudenzio volle bere una sorsata, ma quel mestolone di ferro arrugginito gli faceva ripunianza, e preferì il metodo più spiccio. Mise la mano sotto la bocchetta dell'acqua, e vi accostò le labbra; ma nell'incurvarsi, la mano si piegò, e giù nella manica un torrente di acqua gelida."
Di grande importanza è la Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Bernardino da Siena, edificata al termine del 1400 e finita come la vediamo oggi nei secoli successivi.
Ampia e capiente, la parrocchiale è in stile classico, con una grande navata ma con numerosi e ammirevoli altari dedicati.
Antistante vi è un piccolo piazzale, ottimo punto panoramico per godersi un angolo di lago. Lì è anche presente il monumento ai caduti delle frazioni di Artò e Centonara.
Nel centro di Artò, sulla piazzetta, troviamo un grande affresco cinquecentesco, attribuito al Bailetti, un discepolo di Gandenzio Ferrari di Valduggia, che raffigura la Madonna con il Bambino, tra i Santi Giulio, Rocco, Sebastiano e Stefano.
Il lavatoio pubblico è degno di nota, sia come manufatto che testimonia la vita di un tempo, sia perché inserito negli Itinerari Letterari del lago d'Orta e del Mottarone, un percorso che, attraverso le citazioni di autori celebri, crea un filo conduttore attorno a tutto il lago d'Orta.
In particolare una targa qui posta riporta un brano del romanzo Alpinisti ciabattoni, del 1888, dello scrittore vercellese Achille Giovanni Cagna, che ricorda come i protagonisti del libro "Passarono vicino alle fontane; un bell'arco di acqua viva precipitava gorgogliando nel troglo colmo, riboccando e travasando in cascatelle e stillicidi argentei; in terra un guazzo viscido, che fra gli interstizi dei ciottoli lucenti rispecchiava il cielo.
Gaudenzio volle bere una sorsata, ma quel mestolone di ferro arrugginito gli faceva ripunianza, e preferì il metodo più spiccio. Mise la mano sotto la bocchetta dell'acqua, e vi accostò le labbra; ma nell'incurvarsi, la mano si piegò, e giù nella manica un torrente di acqua gelida."
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Artò |
Mappa
Indirizzo: Arto, 28894 VB
Coordinate: 45°48'7,8''N 8°21'58,9''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Alla Frazione si accede in auto. Possibilità di parcheggiare in Piazza XXV Aprile o in Piazza della Repubblica per poi proseguire a piedi la visita del piccolo borgo.